Lettera informativa per i comuni e i cittadini della Sabina
Perché una legge anti inquinamento luminoso
In tema di lotta contro l’Inquinamento Luminoso (IL) erano state già promulgate alcune leggi come ad esempio, la Legge 22/97 della Regione Veneto. Nel 2000 è stata approvata una legge simile anche dalla Lombardia. Ad oggi quasi tutte le Regioni Italiane vantano una legge anti-IL.
È stato accertato come vi sia un grosso spreco energetico dovuto ad una cattiva ed irrazionale illuminazione delle nostre città. Ma come si sa, approfondendo gli studi spesso emergono anche effetti collaterali imprevisti. Ci si è accorti infatti, come la cattiva illuminazione comporti problemi di sicurezza stradale, di salute per esseri umani ed animali e grosse ripercussioni anche sul mondo vegetale.
L’IL è la forma di inquinamento con più crescita rispetto agli altri; peggiora in modo esponenziale, con il 7% di incremento annuo. È una crescita scompensata, ove forti concentrazioni luminose creano sul territorio zone a macchia di leopardo che impediscono una corretta e continua percezione visiva: chiazze ove la troppa luce si alterna al troppo buio.
Alcune informazioni sugli effetti negativi dell’IL
- In quanto a sicurezza sulle strade la luce diffusa genera un fondo luminoso continuo che induce un affievolimento dei contorni delle strade, riducendo la capacità di rilevare la profondità degli oggetti esistenti (banchine, marciapiedi, pali, ecc.);
- L’occhio umano mal si adatta alle variazioni improvvise di luce ormai usuali su strade e parcheggi. Queste condizioni sono un fattore altamente abbagliante che ci priva della corretta visione della strada per alcuni minuti. In situazioni di nebbia ed umidità le difficoltà si accentuano in quanto si crea un alone impenetrabile dai fari delle autovetture;
- Illuminare a giorno strade e parchi provoca effetti d’ombra al di là dei coni di luce e tali zone possono divenire rifugio per malintenzionati. Non vi è correlazione tra aumento dell’illuminazione e diminuzione del crimine. Anzi, negli USA e in alcune aree metropolitane londinesi è stato registrato un aumento degli atti vandalici in zone di nuova illuminazione. A questo proposito è utile leggere alcune information sheet dell’IDA sez. americana. (http://www.darksky.org/ida/info51.html – http://www.darksky.org)
- Anche nel Codice della Strada vi sono norme riguardanti i fenomeni di abbagliamento e prescrizioni relative alla pubblicità stradale fastidiosa (art. 23, 47, 51 ed art. 234 1° comma).
- Disturbi del sonno e dei ritmi circadiani;
- Peggioramenti nei soggetti affetti da morbo di Alzheimer;
- Modificazione della fotosintesi clorofilliana: nei parchi urbani si crea un grave squilibrio ambientale ai danni di flora e fauna privati delle naturali ore di buio con conseguenze disastrose sull’ecosistema;
Alcuni dati sul risparmio energetico
Ecco un piccolo esempio di quanto avvenuto nel 2001 a Frosinone. Qui di seguito si presentano i numeri delle modifiche strutturali avvenute all’illuminazione del Consorzio ASI
- Intervento strutturale con riduzione di potenza su 53 lampioni da 400 w Na a 150 w Na e su 25 da 250 w Hg a 150 w Na. Sostituiti i vetri da prismati a piani con emissione verso l’alto compresa tra il 6% e lo 0%. (circa 470.000 lumen diretti in cielo in meno).
- Consumi dagli originari 27.45 Kwh agli attuali 15.75 Kwh con ulteriore riduzione del 50% dopo le 23.
- Costo bolletta prima dei lavori: £ 25.000.000. Dopo gli interventi: £ 7.185.000 (da € 12.913 a € 3.711)
- Il costo dell’intervento è stato di £ 17.000.000 nel 2001 e pertanto è stato ammortizzato entro il primo anno di esercizio.
Quali sono le modifiche più semplici e importanti da apportare?
La modifica più semplice, economica e funzionale riguarda i lampioni di tipo stradale.
È sufficiente sostituire le coppe sporgenti con vetri piani temperati trasformando quindi i lampioni in vere e proprie ottiche completamente schermate ad emissione 0 oltre angoli di 90°.
Quando ciò non è possibile si procede alla sostituzione del corpo illuminante con uno nuovo a vetro piano.
Altro importante risparmio si avrebbe riducendo l’illuminazione pubblica e artistica dopo le 23. In particolare per quella artistica, fare particolare attenzione affinché la luce non venga dispersa in cielo.
Dobbiamo tornare al buio? No!
Non vogliamo oscurare le città, bensì suggeriamo di progettare impianti con maggiore criterio ed in ottemperanza delle leggi regionali, al fine di ottenere una migliore e più razionale illuminazione al suolo, di abbattere drasticamente l’illuminazione dispersa lateralmente ed in cielo e combattere lo spreco energetico.
Cosa prevede la legge?
A tal riguardo la legge della Regione Lazio prevede a mero titolo esemplificativo: che vadano utilizzati impianti completamente schermati con specchio piano (o a bassissima curvatura), che sia evitata l’illuminazione dal basso verso l’alto (ci sono rarissime eccezioni, ma la luce dispersa deve sempre essere molto contenuta), che dopo le 24 (dopo l’una durante l’ora legale) venga abbassata la luminosità del 30%.
Esistono inoltre fondi regionali per la messa a norma degli impianti precedenti l’approvazione della legge che permettono a un piccolo comune di rifare l’illuminazione pubblica nel giro di pochissimi anni migliorando l’illuminazione a terra e portando a un risparmio della bolletta energetica.
Link utili e riferimenti normativi
- http://diamante.uniroma3.it – Legge Regione Lazio n°23 13/04/2000
- http://diamante.uniroma3.it – Regolamento attuativo n°8 18/04/2005
- Introduzione all’inquinamento luminoso – Sono presenti brochure sull’inquinamento luminoso e il bando della Regione Lazio per il finanziamento della messa a norma degli impianti di illuminazione preesistenti e di quelli nuovi.
- http://cielobuio.org – Sito dell’associazione nazionale contro l’inquinamento luminoso.
- http://www.campocatinobservatory.org – Documenti utili, casi pratici di modifiche impianti, guida tecnica
- http://www.pibinko.org – raccolta di dati in ambito nazionale sull’inquinamento luminoso